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Chi Siamo

Segreteria di Direzione

Ero "figlia di papà" e perciò… lavoravo gratis!

A Febbraio 1961 ero stata assunta (o almeno così credevo) nella Segreteria dell'On. Giacchero e di mio padre, l'Ing. Secondo Marocco, che dal novembre 1960 era stato nominato Coordinatore Generale Tecnico. Ero l'assistente della segretaria particolare di entrambi, Rita Caneparo, e lavoravo a Palazzo Burgo, in Piazza Solferino.
Alla fine del primo mese di lavoro vedo che le mie colleghe hanno in mano la busta paga. Molto emozionata aspetto anch'io il mio primo stipendio, ma nulla accade. Che fare? Non ero ancora in confidenza con i colleghi e non avevo nessuna intenzione di parlarne con mio padre.
Raccolsi allora tutto il mio coraggio (ero timidissima) e andai a bussare al responsabile del Personale, l'Avv. Bartocci. Il cuore mi batteva a mille. Entrai nel suo ufficio e gli chiesi con un filo di voce se potevo parlargli un momento. Fu molto affabile e mi decisi a sputare il rospo.
"Mi scusi Avvocato – mormorai – non ho ricevuto la mia busta paga. Forse c'è qualche problema?"

Palazzo Burgo, sede Direzione Italia '61.

Bartocci mi guardò imbarazzato e stupito e mi disse (ricordo ancora le parole e l'atmosfera di quel momento)

"Signorina Marocco, mi dispiace, ma il suo papà mi ha detto che lei sarebbe venuta a fare un po' di pratica, non ha parlato di assunzione…"
Sinceramente non so chi dei due in quel momento fosse più imbarazzato, ma di colpo trovai in me una nuova forza e, guardandolo negli occhi, gli dissi: "Non so che cosa abbia detto mio padre a lei, ma a me non ha detto proprio nulla. E in ogni caso non condivido questa sua scelta. Qui lavorano diverse mie compagne di scuola e io sarei lieta di rimanere e lavorare qui, ma chiedo di essere assunta regolarmente come tutti gli altri. Se questo non fosse possibile, cercherò un lavoro altrove."
Venni subito assunta, ma con papà non feci mai parola di questa mia rivendicazione sindacale. Capivo che lui aveva voluto offrirmi un'opportunità, ma per correttezza non si sentiva di fare assumere sua figlia; così gli ho dimostrato con i fatti che quell'opportunità, l'avevo colta in prima persona.

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